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NOCCIOLO, con l'accento su la prima sillaba
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NOCCIOLO, con l'accento su la prima sillaba.
Definiz: Sost. masc. Involucro legnoso durissimo che racchiude il seme di certe piante, come ulivi, ciliegi, peschi, susini, albicocchi, e che si genera entro alla polpa del frutto di esse.
Dal lat. nucleus, forse mediante la forma nuculeus, o altra derivata. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 49: Quando s'innestano nel troneo del salcio i rami de' pruni e de' ciriegi o d'altri frutti ch'abbian noccioli, diventano i frutti sanza noccioli.
Esempio: Pallad. Agric. 274: Ne' luoghi caldi si seminano i noccioli del pesco di questo mese (di novembre).
Esempio: Domin. Gov. Fam. 146: Se tu il volessi avere generato (il figliuolo) a' barattieri, insegnali o lascialo giucare a' punti segnati ne' noccioli divisi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 148: Abbiamo veduti intagli in noccioli di frutte, come dì ciregie e meliache, di mano di Tedeschi molto eccellenti, lavorati con una pacienza e sottigliezza grandissima.
Esempio: Vett. Colt. 18: Quelle (ulive) ancora verdi si mangiano in due modi, o poste altrui innanzi intere co' loro noccioli, o vero prima cavatone il nocciolo, e, come si dice, acciaccate.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 107, 2: Nocciolo.... Osso che si genera in alcuna sorta di frutte, come sono le pesche, le susine, le ciliege, e simili.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 268: Rompono (le galline e le anatre) in minutissime schegge i noccioli dell'ulive, i pinocchi durissimi ed i pistacchi fatti loro ingoiar con la buccia.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 358: Nel macinare l'olive nella maniera da me proposta, un terzo o un quarto almeno dei noccioli restano intatti.
Definiz: § I. Per estensione si usa anche a indicare il Seme stesso, parlando di certe piante, come la palma e il nespolo del Giappone. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 259: Anche si pon (la palma) del mese d'ottobre col seme, o vero co' noccioli de' datteri, non vecchi, ma novelli e grassi.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 260: Il nocciolo della palma, il quale è l'osso del dattero, l'ha (la virtù pullulativa) quasi dal suo dosso.
Definiz: § II. Trovasi, conforme a proprietà latina, detto di mandorle, per Guscio. –
Esempio: Pallad. Agric. 71: Le mandorle nascerebbero scritte, se s'aprisse 'l nocciolo, quando ella si pone, e così sano si togliesse il midollo, e scrivessi entro quello che ti piacesse, ec.
Definiz: § III. E si usò, pure conforme a proprietà latina, per Acino, Vinacciuolo, parlandosi dell'uva. –
Esempio: Benciv. Mes. 34: L'uve passe senza noccioli correggono ogni malizia (dell'assenzio).
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 230 t.: L'uve secche bianche ristringon più che le nere: le quali mangiate col cibo sanza i fiocini e sanza noccioli giovano a chi ha male in gola.
Esempio: Ricett. fior. C. 219: Zibibbo damasceno netto da' noccioli e dalle bucce, ec.
Definiz: § IV. Per similit., Piccolo enfiore duro, Piccolo indurimento, nel tessuto carnoso. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 1: Annunziate lor cancheri, Predite lor gavoccioli, Gavine, e in gola noccioli, Natte, ec.
Definiz: § V. Pure per similit., denota Piccola concrezione o durezza, di forma rotondeggiante, che si trovi in un corpo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 106: Ma di tutti questi marmi, quelli della cava detta del Polvaccio.... sono con manco macchie e smerigli, e senza que' nodi e noccioli che il più delle volte sogliono esser nella grandezza de' marmi, e recar non piccola difficultà a chi gli lavora.
Definiz: § VI. Altresì per similit., vale Anima delle statue da fondersi. –
Esempio: Cellin. Pros. 169: Di poi si debbe ricuocere tanto che la detta terra sia ben cotta, la qual parte si domanda il nocciolo della tua figura.
Esempio: E Cellin. Pros. 170: Da poi avendo fatto le tue bocche, dove tu vuoi mescere la cera, serrerai il nocciolo drento nel tuo cavo.
Esempio: E Cellin. Pros. 183: In cambio di far quel nocciolo alle figure di terra, ei si può. fare di gesso mescolato con osso arso e con mattone cotto pesto.
Definiz: § VII. E figuratam., per Sostanza, Fondamento, La parte più importante, di checchessia. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 24: Gli equivochi.... sono stati la rovina di quasi la metà del mondo...; e forse che gli adulteri sfacciatelli non si son impadroniti del significato e della pronunzia delle parole, come sarebbe a dir dell'anima e del nocciolo del favellare, come si pruova ec.
Definiz: § VIII. Giuoco dei noccioli, e anche assolutam. I noccioli, è Nome di un giuoco fanciullesco, simile a quello detto Nocino, che si fa con noccioli di pesca. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 163: E comincia di buona ora, si che piccinini giocando alle noce e noccioli, o maggioruzzi avendo da' lor maestri salarj.... tutto già posto in tua balia.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 57: Non giuoca alla buona, e meno a' goffi. A' noccioli bensì si fa valere; Perdi' ei dà bene i buffi, e meglio i soffj.
Esempio: Not. Malm. 1, 288: Il lettore si contenterà, che io spieghi con un poco di digressione i modi co' quali si trastullano i nostri ragazzi a questo giuoco de' noccioli.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 34: I ragazzi si fermano a giocare Alle piastrelle, ai noccioli, alle noci.
Definiz: § IX. Nero di noccioli. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 106, 2: Nero di noccioli di pesche, detto comunemente nero di noccioli; poichè il nocciolo della pesca, per una certa propietà, chiamasi assolutamente il nocciolo. Sorta di color nero per dipignere a olio, che si cava dal nocciolo della pesca arso. Nero di noccioli, o gusci di mandorle. Lo stesso che Nero di noccioli di pesca.
Definiz: § X. Avere la pesca il nocciolo, si disse proverbialmente per Avere checchessia il suo compimento, il suo esito. –
Esempio: Grazz. Comm. 251: Oggimai questa pesca arà il nocciolo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 276: Questa pesca ebbe il nocciolo.
Esempio: E Cecch. Dichiar. Proverb. 41: Quando si vuol dire che una cosa è fatta, o che ella riuscirà a perfezione, si dice, la pesca avrà il nocciolo.
Esempio: E Cecch. Servig. 3, 9: Questa pesca averà 'l nocciolo, Qui dentro sono i trecento ducati Di Benuccio.
Definiz: § XI. Essere due anime in un nocciolo, parlandosi di due persone, è modo proverbiale, che vale Essere stretti dalla più intima amicizia. –
Esempio: Cecch. Donz. 5, 1: Ella va a contar ciò che è seguito A quella monna Marsilia (che sono Dua anime in un nocciolo).
Esempio: Fag. Comm. 6, 150: Messer Pancrazio suo padre ed io eram due anime 'n un nocciolo.
Esempio: Not. Malm. 2, 562: Siamo soliti dire di due fratelli o amici cordiali e sviscerati E' son due anime in un nocciolo; tratta la similitudine da' noccioli di pesca o d'altro frutto, ne' quali alle volte si trovano due anime, cioè due semi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 35: Quell'impresario che voluto avrebbe Vedermi sperso..., Vuol che siamo due anime in un nocciolo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 232: Finchè scorremi Di sangue un gocciolo, Vo' che due anime Siamo in un nocciolo.
Esempio: Guerrazz. Buc. 3: Care ricordanze di affetto operarono sì, che Domenico e Francesco sieno, come si costuma, dire, due anime in un nocciolo.
Definiz: § XII. Non far di noccioli, è modo familiare, che vale Fare sul serio, Mettere, nel conseguire uno scopo, quanto occorra di zelo, di denaro, di tempo, e simili.
Definiz: § XIII. Non sapere accozzar tre man di noccioli, vale Non saper fare nemmeno le cose facilissime, Non esser buono a nulla. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 68: Tutto 'l di vanno in giù ed in su, ed in mille anni non saprebbero accozzare tre man di noccioli.
Definiz: § XIV. Non valere due man di noccioli, o tre man di noccioli, o anche un nocciolo, Non stimare, due man di noccioli, o tre man di noccioli, o anche un nocciolo, valgono Non valere, Non stimare, nulla. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 69: Io ho veduto a' miei di di molti litterati pazzi, e che non sono valuti due man di noccioli, e pure hanno studiato assai.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 5: Non vale la vita sua due mani di noccioli.
Esempio: Grazz. Comm. 157: Tu non varra' mai due man di noccioli.
Esempio: Cecch. Ass. 1, 1: Per far coram vobis e belle mostre, voi valete oro; ma ne' ristretti voi non valete tre man di noccioli.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 343: Un berillo fragile, Che al cimento non vai due man di noccioli.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 422: Quanti squassapennacchi e papparuggine Di ferro vanno attorno sbravazzandola, Che non vagliano poi duo man di noccioli?
Esempio: Red. Poes. 257: So che dispetto n'averà grandissimo Il Silvestrini e gli altri poetonzoli.... Signor Mannucci, io non gli stimo un nocciolo.
Definiz: § XV. Non volere uno al giuoco de' noccioli, vale Non volerne sapere, Non volerci aver che fare per nessun motivo. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: Io che ne posso fare, Se la se n'è crucciata, e non vi vuole Più al giuoco de' noccioli?
Esempio: Fag. Comm. 3, 425: Non solo la non vuole al giuoco de' noccioli il vecchio, ma ne anche il giovane (male la stampa: nocciuoli).
Esempio: E Fag. Comm. 6, 292: La non lo vuole al giuoco de' noccioli.
Esempio: Tocc. Lett. 82: Egli di loro (dei teologi) non s'è più fidato; gli ha tutti scartati, e non gli ha voluti più al giuoco de' noccioli.
Definiz: § XVI. Chi vuol salvar l'anima dia piano, o bisogna dar piano, sul nocciolo. Proverbio scherzevole, che si usò, equivocando sul senso di anima per mandorla dei noccioli, a significare, figuratam., Che, per vivere a lungo, bene e tranquillamente, bisogna evitare al corpo disagi o fatiche; mentre parrebbe ch'e' volesse dire Che, per salvar l'anima, non è necessario macerare il corpo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 408: Chi vuol salvar l'anima,... Bisogna che dia pian piano in sul nocciolo.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 489: E' si dice per proverbio, Che a volere che si salvi l'anima, E'ci bisogna dar piano sul nocciolo.
Esempio: E Cecch. Acq. Vitt. 1, 3: Io credo che Il cielo sia com'una gran città, Che ha molte vie che a quella vanno, E per ciascuna d'esse ehi cammina, Vi si conduce. Z. A fe' di sguazzatore, Che questa tua resoluzion mi piace, E ha del buon, perchè la salva, come Si dice per proverbio usato, la Capra e 'l cavolo; e poi che in ogni modo Si può salvare, io son d'oppenione Di pigliar la via facile, e dar piano In su 'l nocciolo, acciò ch'io salvi intera L'anima.
Esempio: E Cecch. Samar. 1, 4: Siete voi l'oste? o state seco? B. Io sono Un buon compagno che per salvar l'anima Do quanto io posso più piano sul nocciolo.